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Con Tarek, Francesca Valla e Save the Children a #Expo 2015

By 12:04 ,

Ho avuto la fortuna di partecipare ad un workshop del villaggio di Save the Children e vi voglio raccontare questa esperienza emozionante.

Il percorso di Save the Children parte con l'identificazione di ogni bimbo della scuola con un bambino del terzo mondo, tramite un braccialettino. Carlo diventa Tarek, Maria diventa Alvira, Sofia Mary e così via.

Inizia il nostro viaggio all'interno del Villaggio dove ci accompagna un'operatrice di Save the Children e Francesca Valla, sensibile da sempre al mondo dell'infanzia che offre ad ogni step punti di riflessione.




Siamo fortunati e partecipiamo con una classe di bambini attentissimi davvero interessati.
E' difficile non essere interessati quando si parla di malnutrizione, quando si racconta a questi bambini che possono mangiare tutto quello che vogliono che per loro la malnutrizione risiede nel junk food, che per Tarek, Alvira, Mary la malnutrizione è mangiare tutti i giorni dell'anno sempre la stessa cosa.

I bambini ascoltano increduli e riflettono. Forse mangiare tante verdure è un privilegio, non un dovere.

Passiamo quindi ad un orto dove i bambini guardano "le foglie verdi" sotto una luce diversa. Le fragole danno vitamina C, l'insalata la vitamina A e per Alvira è fondamentale assumerle tutte.

Nel bel mezzo di un temporale parliamo dell'importanza dell'acqua che in tanti Paesi non c'è e spesso non è potabile.
Save the Children aiuta a costruire pozzi per fornire l'acqua potabile a più bambini possibile.

Un braccialetto mostra come venga misurato il livello di sottopeso e malnutrizione di un bambino. I bambini stentano a credere che si possa avere un braccio largo come due dita a cinque anni!


A questo punto passiamo attraverso un percorso ad ostacoli che sono le disgrazie e le catastrofi naturali a cui si deve far fronte e, soprattutto, all'intervento di Save the Children per aiutare i bambini anche in questo caso. Tutte le risposte sono sollecitate e arrivano dai bambini, che si divertono a seguire il percorso mentre dentro di loro aumenta sempre più la voglia di aiutare questi bambini. Cappellini di lana per il freddo, kit di prontosoccorso, pannolini, dentifrici..


Tra sorrisi e riflessioni emergono le soluzioni, che sembrano anche facili agli occhi dei piccoli visitatori, sempre più attenti, sempre più coinvolti.

Un percorso veramente emozionante e commovente quello degli ospiti del padiglione. E un messaggio forte e bello quello che ne emerge.

#bethechange
 
 
Essere il cambiamento. Ognuno di noi può far parte di questo cambiamento. In tanti modi, offrendo un contributo a Save the Children in primis, ma anche cercando nel nostro vivere quotidiano di comportarci in modo etico perché non lontano da noi vivono tanti Tarek, Maria e Alvira che possiamo aiutare concretamente.


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