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By 05:42

Tre bimbi e la voglia di vederli crescere mi ha convinta a lasciare il tanto agoniato posto fisso e di provare una nuova strada.
Chi mi segue sa della mia attività www.sonoalmondo.it, che finalmente sta iniziando a dare le sue soddisfazioni e in arrivo a brevissimo ci saranno grandi novità.
Tutti quelli che avevano scelto la mia strada mi dicevano "guarda che lavorerai molto più di prima!".
Ed eccomi qui, sveglia fissa alle cinque del mattino perché non sai mai come andrà la giornata, se qualcuno ti chiama dicendo che hai un bimbo malato e se gli scioperi incombono.
Finite le vacanze di Natale una bimba a casa per due giorni, adesso un altro malato, influenza bella tosta e, giustamente loro vogliono attenzioni.
Se la scelta è stata quella di stare a casa per seguirli, allora, soprattutto quando sono malati voglio stare con loro. A scapito delle ore di sonno, perché alla fine sempre lì si va a parare.

Però ci sono anche dei lati positivi, almeno per me, nel lavorare da casa.

Quello più banale: non doversi preparare per andare in ufficio!
Lo so che per molte persone è bello scegliere i vestiti, truccarsi, pettinarsi etc. Per me era uno strazio. La tenuta accompagnamento bimbi all'asilo non deve essere particolarmente ricercata e quella rimane per tutta la giornata. Se poi un giorno, che forse un paio di volte è capitato, ho voglia di mettermi i tacchi lo faccio lo stesso, ma almeno non è più un obbligo.

Pari pari al primo plus ne viene un altro: riunioni ridotte al minimo che lasciano il posto alle video conferenze con Skype! Basta mettersi qualcosa senza macchie di unto o peggio addosso, ma solo nella parte superiore, un minimo di stucco per cancellare le occhiaie, togliere pupazzi e ammenicoli vari da dietro lo schermo e il gioco è fatto.
Di solito sono anche più veloci rispetto a quelle interminabili in cui erano coinvolte dodici persone che dovevano necessariamente esprimere illoro pensiero.

Poi vogliamo parlare della sensazione di perdita di tempo delle trasferte in macchina. Forse per qualcuno è pure un momento per stare tranquilli, da soli, per me era un'angoscia, costantemente a guardare l'orologio per riuscire ad arrivare in tempo, prima che l'asilo chiudesse. L'orologio della macchina è ancora cinqueminuti avanti.

Le pause caffè. E qui si apre un mondo. Avevo una collega che arrivava in ufficio alle 9.30, all'ultimo secondo utile, con tanto di brioche e se andava immediatamente alla macchinetta a fare colazione. Mezzora.
Alle 11.30 altra pausa. E così via diverse volte al giorno, con calma ed un rituale da invidiare. Un po' così ci nasci, un po' è un passare il tempo. Lei in fondo poteva e voleva rimanere in ufficio anche dodici ore. Alla fine il suo lavoro lo faceva e pure bene. Mi manca la pausa caffè? Quella in ufficio no. Mi piace molto di più essere a casa a lavorare e se un'amica con dieci minuti liberi perché inizia a lavorare più tardi o perché ha scelto un lavoro più flesibile mi chiama per un caffé al volo posso scendere e fare la mia pausa caffé con lei.





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4 commenti

  1. Grande Elena! Complimenti per le prime e importanti soddisfazioni, speriamo che ne seguano molte altre!

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  2. La tua è stata una scelta di coraggio...forse tu mi dirai "di necessità" ma senza il coraggio, la voglia di buttarsi, fare un salto di questo tipo non si può. Io ci sto pensando, ci penso da tanto, ne avrei la necessità ma come vedi...mi manca il coraggio!!! Sono curiosa delle novità...se ti serve una mano, puoi contare su di me, lo sai!!!

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  3. Il prossimo buco libero sarà per te. Siamo a un passo ma non ci incrociamo mai. Speriamo nelle elementari l'anno prossimo per qualche chiacchiera in più. Avete scelto la nostra scuola?

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    1. Purtroppo no! Piazza Sicilia è la prima scelta.. incrociamo le dita..

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